10 film da vedere prima di partire per il Sudafrica

Avete mai fatto un viaggio ispirati da un film che avete visto?

Un film può essere in grado di trasportarci in un luogo lontano, può farci vivere mille vite diverse e farci conoscere storie incredibili.

Proprio per questo, abbiamo raccolto 10 film sul Sudafrica da vedere prima di partire per Cape Town: alcuni vi faranno sognare, altri riflettere altri ancora vi faranno fare le valigie e prenotare subito un volo per Cape Town!

Fateci sapere quanti di questi film sul Sudafrica avete visto e quali vorreste vedere!

1) Invictus

Film sul Sudafrica

Il primo film sul Sudafrica che vi consigliamo è Invictus, film del 2009 diretto da Clint Eastwood ispirato al romanzo “Ama il tuo nemico” di John Carlin a sua volta ispirato a fatti realmente accaduti.

La trama del film ruota attorno alla carismatica figura di Nelson Mandela da poco uscito di prigione e diventato presidente del Sudafrica.

Siamo nel 1995, nel periodo successivo all’abolizione dell’apartheid, e l’obiettivo pri-mario di Mandela è quello di conciliare la popolazione del Paese, ancora divisa dall’odio tra bianchi e coloured sudafricani.

Il simbolo di questa spaccatura è la squadra nazionale di rugby, composta da tutti gio-catori bianchi ed uno solo di colore, e da poco riammessa alle competizioni internazio-nali dopo la caduta del regime dell’apartheid.

Mandela intuisce di poter avvicinare il Paese in occasione della Coppa del Mondo di rugby, ospitata quell’anno proprio dal Sudafrica. Un’eventuale vittoria potrebbe raf-forzare l’orgoglio nazionale e lo spirito di unità del Sudafrica.

Da vedere perchè: è un film girato magnificamente da Clint Eastwood, in grado di mettere in luce non solo la figura di Nelson Mandela, ma anche la sua eccezio-nale visione politica volta al benessere di tutta la nazione.

 

2) Mama Africa- Miriam Makeba

Mama Africa è un film documentario del 2011 che racconta la storia della cantante Miriam Makeba, divenuta famosa in tutto il mondo per essersi battuta contro il regime dell’apartheid in Sudafrica.

Dato il suo grande impegno contro la segregazione razziale, il governo sudafricano di Pretoria, nel 1962, la costrinse all’esilio, bandendo tutti i suoi dischi. Non era infatti tollerato che Miriam Makeba esprimesse con la sua musica la voce di un popolo op-presso.

La cantante sì trasferì dapprima in Europa e poi negli Stati Uniti, divenendo nota in tutto il mondo per il suo talento naturale nella musica e per canzoni quali Pata Pata, The Click Song e Malaika.

Nel 1966 vinse un Grammy per la migliore incisione folk per l’album “ An Evening with Belafonte/Makeba” che trattava esplicitamente tempi politici e la situazione di segregazione razziale in Sudafrica.

Dopo trent’anni dal suo esilio, nel 1990, grazie a Nelson Mandela, Miriam Makeba riuscì a tornare in Sudafrica.

Da vedere perché: Miriam Makeba ha dedicato la sua vita nel dare voce agli op-pressi, divenendo la fiamma delle diversità culturali.

 

3) Grido di libertà (Cry Freedom).

Tratto da due libri di Donald Woods e diretto da Richard Attenborough, “Grido di Libertà” è un film del 1987 che racconta la vera storia dell’amicizia tra Steve Biko, capo del movimento “Black Consciousness”, e del giornalista bianco Dondal Woods, direttore del quotidiano liberale Daily Dispatch di Johannesburg.

Siamo in Sudafrica negli anni ’70 e ad attirare l’attenzione del giornalista Woods è il carismatico Biko, un sostenitore della non violenza e dell’integrazione razziale. Dopo qualche incontro, tra i due nasce una solida amicizia che porterà Woods a pubblicare sul proprio giornale le richieste del popolo sudafricano oppresso dall’apartheid.

Dopo la violenta morte di Biko, il film cambia totalmente registro assumendo toni pieni di suspance e avventura. È proprio allora che il giornalista, determinato a pubblicare in Inghilterra gli scritti sulla vita di Biko, dovrà uscire illeso dal Sudafrica e rivelare così le atrocità del regime razzista sudafricano.

Da vedere perchè: è un thriller avvincente con un Denzel Washington e un Kevin Kline agli esordi.

 

4) Winnie Mandela

Il film del 2011 di Darrell Roodt rievoca la vita di Nelson Mandela e la sua battaglia contro l’apartheid da un punto di vista inedito, quello di sua moglie Winnie. La pelli-cola è la trasposizione cinematografica della biografia di Winnie Madikizela-Mandela scritta da Anna Marie du Preez Bezdrob intitolata “Winnie Mandela: A Life”.

Dall’infanzia, all’adolescenza, fino al matrimonio con Nelson Mandela e la sua prigio-nia, il film sottolinea l’importanza del ruolo di Winnie Mandela contro la lotta all’apar-theid, da lei portata avanti con tenacia nel nome del marito anche durante i 26 anni di prigionia di quest’ultimo.

Una lotta ed una rivolta senza compromessi, quella di Winnie, che la consacrarono a leader femminile del popolo sudafricano e allo stesso tempo bersaglio di angherie da parte del governo.

Una figura controversa, fatta di luci quanto di ombre, che il film non manca di eviden-ziare raccontando anche il divorzio da Mandela, le pressioni politiche, i processi e le accuse di violenza e omicidio.

“Sognavamo un Sudafrica libero dove tutti fossero trattati allo stesso modo” ricorda Winnie Mandela “Per quello ha combattuto. Forse, anche con i mezzi sbagliati”.

Da vedere perché: è un film che tratta eventi storici noti a tutti da un punto di vista diverso dal solito.

 

5) Sarafina! Il profumo della libertà

Ispirato all’omonimo musical di Mbongeni Ngema del 1988, “Serafina!” narra le vi-cende di alcuni studenti coinvolti nella rivolta di Soweto del 1976 in Sudafrica, durante l’apartheid. Il film si concentra sulla vita della giovane Serafina, una studentessa che

sogna di diventare una grande star del cinema e che dialoga con la foto di Nelson Man-dela appesa in camera, chiedendogli consigli su come affrontare il difficile periodo che sta vivendo il suo Sudafrica.

Sarà però a scuola che Serafina troverà un punto di riferimento, la sua insegnante di lettere capace di trasmettere agli studenti l’amore per l’uguaglianza e per la libertà. Una libertà da ottenere non con la violenza, ma attraverso la forza conoscenza e il coraggio di lottare pacificamente per la giustizia.

Da vedere perché: è un film dove la musica ha un ruolo centrale nel descrivere eventi drammatici e significativi per il popolo sudafricano.

 

6) Mandela: Long Walk to Freedom

Il film del 2013 di Justin Chadwick basato sull’autobiografia “Lungo cammino verso la libertà” scritta da da Nelson Mandela, ripercorre tutta la vita di Mandela partendo dalla sua infanzia in un villaggio rurale fino alla nomina di primo Presidente sudafri-cano democraticamente eletto.

Durante tutto il film viene evidenziata l’importanza della figura di Mandela sia per il popolo sudafricano sia per la propria famiglia; un uomo che già ai tempi dell’università espresse il suo impegno nella lotta armata contro la segregazione razziale in veste di leader dell’African National Congress.

Le lotte, i boicottaggi, il processo, la condanna all’ergastolo, la permanenza in carcere per ben 26 anni, la liberazione e infine la proclamazione a Presidente del Sudafrica. Un viaggio nella storia di uomo che ha cambiato per sempre il Sudafrica basandosi su una politica di conciliazione e verità.

Da vedere perché: è il film autorizzato dallo stesso Mandela, atto a ripercorrere gli eventi più importanti della sua vita.

 

7) Zulu

Zulu è un film del 2013 scritto e diretto da Jérôme Salle, ispirato all’omonimo romanzo di Caryl Ferey, che segue le vicende di un’indagine di omicidio a Cape Town nel pe-riodo successivo all’abrogazione dell’apartheid.

Il film utilizza il pretesto delle indagini per raccontare le conseguenze della politica sudafricana post-apartheid; una politica basata sulla riconciliazione e lontana dal senso di vendetta.

Il regista pone dunque una riflessione riguardo un atto, quello del perdono, che all’epoca sembrò a tutti una dimostrazione di civiltà e umanità, ma che non manca di avere conseguenze tutt’oggi sulla popolazione sudafricana.

Dalle Township alle lussuose ville in riva al mare, la città di Cape Town funge da terzo personaggio, con le sue complessità e contraddizioni, per riflettere, ancora una volta, su un momento storico che ha segnato il Sudafrica.

Da vedere perché: il film affronta il periodo successivo all’abolizione dell’apar-theid ponendo l’accento sulle sue conseguenze e i suoi inevitabili drammi.

8) Four Corners

Four Corners è un film drammatico sudafricano del 2013 diretto da Ian Gabriel am-bientato a Cape Town che racconta la storia di Leila Domingo, un medico londinese, e del suo ritorno a casa a Cape Flats in occasione del funerale del padre.

Proprio a Cape Flats Leila ritrova il suo vecchio amico di infanzia Farakahnm che sca-tena dentro la ragazza un’ondata di emozioni contrastanti.

Da una parte Leila è affascinata dal mondo turbolento e difficile di Farakahn, dall’altra non vuole che quest’ultimo sia di cattivo esempio a suo figlio Ricardo, piccolo prodigio degli scacchi.

Sullo sfondo di Cape Flats, una delle prime Township di Cape Town in cui vennero confinate migliaia di persone a seguito del regime dell’apartheid, Leila ritroverà se stessa.

Da vedere perché: è stato il film selezionato come Presentazione Sudafricana uf-ficiale per il Miglior Film in Lingua Straniera all’ 86° edizione degli Oscar.

 

9) Terra Amata. (Cry the beloved country).

Terra Amata è un film drammatico del regista Darrell Roodt del 1995 che racconta la storia dell’anziano pastore Kumalo che da tempo non ha più notizie dei suoi cari. Ku-malo vive in un villaggio sperduto del Sudafrica e dedica la sua vita unicamente alla preghiera.

Un giorno riceve una lettera da Padre Msimangu che lo avverte che sua sorella Gertrud vive a Johannesburg ed è gravemente malata.

Padre Kumalo decide così di uscire per la prima volta dal proprio villaggio e raggiun-gere la sorella. Una volta a Johannesburg scoprirà che la malattia cui si riferiva Padre Msimangu è tutt’altro che fisica, bensì morale: la sorella è infatti una prostituta alco-lizzata con un figlio assassino.

Da vedere perché: è la fedele trasposizione di uno dei più importanti romanzi della letteratura sudafricana.

 

10) Il colore della libertà (Goodbye Bafana).

Il colore della libertà – Goodbye Bafana è un film del 2007 diretto da Bille August, che racconta il rapporto di amicizia tra Nelson Mandela e la sua guardia carceraria, James Gregory.

Siamo in Sudafrica nel 1969 e James Gregory, un tipico Afrikaner bianco favorevole al regime dell’apartheid, parte per Robben Island con l’incarico di censurare le lettere in lingua xhosa che arrivano ai carcerati e di controllare Nensol Mandela.

Durante la permanenza a Robben Island, Gregory avrà modo di conoscere Mandela e le sue idee, rimanendo totalmente affascinato dal suo carisma e dalla sua visione del Sudafrica. Con il tempo il secondino cambierà radicalmente la sua posizione razzista, divenendo un sostenitore convinto di un Sudafrica libero, dove ciascuno può avere uguali diritti e doveri.

Da vedere perché: il film non solo racconta il lato carismatico di Nelson Mandela visto con gli occhi del suo carceriere, ma ci ricorda quanto sia inutile restare an-corati alle proprie idee quando queste non ci rappresentano più.

 

Quali di questi film sul Sudafrica avete visto? Quale vi è piaciuto di più?

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