Aprire una gelateria a Cape Town. La storia di successo di Stefano.

Moro Gelato Cape Town

Aprire una gelateria all’estero è il sogno di molti italiani. Eppure non è facile come si pensa. Stefano ce l’ha fatta e in questa intervista ci racconta la sua esperienza con i suoi alti bassi ed il percorso ha fatto per aprire “Moro Gelato” in Long Street a Cape Town.

Stefano non solo ci offre un’interessante panoramica sulle abitudini dei capetowniani e di come abbia fatto conoscere loro la cultura del vero gelato italiano, ma ci suggerisce tanti spunti di riflessione e consigli utili.

  1. Buongiorno Stefano. Ti va di parlarci un po’ di te e del perché vivi a Cape Town?

Sono un Milanese di lunghe origini milanesi, con la fortuna di aver viaggiato moltissimo. Dall’Asia all’America ho visto moltissimi posti sia per vacanza che per lavoro, sono fotografo di moda. Ma a un certo punto della mia carriera è arrivato il Sudafrica con moltissime coincidenze, clienti che volevano andarci a fotografare, alcuni dei miei migliori amici provenienti da Cape Town conosciuti a Milano, e una vacanza Natalizia diventata un evento fisso annuale. A un certo punto non è mancato altro che l’acquisto di casa e il trasferimento. Per fortuna in famiglia avevo la passione del gelato fatto in casa che veniva da mia nonna, sempre pronta d’estate a farci un fantastico gelato al cioccolato accompagnato dai sorbetti di frutta fresca.

  1. Quando hai preso la decisione di trasferirti?

E’ stata una decisione naturale, spinta dagli eventi. La passione per Cape Town era già iniziata nel 2001 col primo viaggio, poi l’acquisto di casa nel 2010 per comodità , e infine nel 2014 ho iniziato seriamente a mettere le basi per un trasferimento definitivo, con visto di lavoro e carte varie.

  1. Quando hai capito che aprire una gelateria italiana a Cape Town poteva essere la scelta giusta?

L’intuizione è nata vedendo la mancanza di un prodotto di eccellenza in tutta la zona di Cape Town, per non dire del paese intero. Ho provato a spiegare agli amici sudafricani cosa volesse dire portare in omaggio una vaschetta di gelato a cena come facciamo in Italia. Ma rimasi deluso ed anche imbarazzato dall’unico “gelato” che trovai, ghiacciato e pieno di aromi e coloranti.

Se sia stata una scelta giusta aprire lo devo ancora capire. Nel senso che stiamo vedendo adesso gli ottimi risultati di un anno passato a spiegare la differenza tra l’ice cream e il gelato italiano artigianale. La vera sfida è sul lungo termine. Sarò sicuro di aver fatto bene quando vedrò entrare in gelateria i figli dei clienti che accogliamo oggi.

  1. Come è stata accolto il gelato italiano a Cape Town?

Noi (io e il mio partner Sudafricano) abbiamo scelto la via difficile, quella della qualità massima, di materie prime fresche,  e di conservazione nei pozzetti. All’inizio è stato durissimo far capire cosa contenessero i banconi chiusi, i clienti volevano vedere il gelato ancora prima di volerlo assaggiare.  Assaggio dopo assaggio siamo entrati nel cuore dei nostri clienti che tornano regolarmente. Per fortuna i capetonians sono anche dei viaggiatori e molti hanno riconosciuto la qualità del vero gelato italiano. Da lì è partito il passaparola.

  1. Quali sono stati i passaggi per far conoscere “il vero gelato italiano” alle persone del posto?

L’unico sistema era andare in mezzo alla gente e spiegare facendo assaggiare. Aprire una gelateria subito sarebbe stato un suicidio. Abbiamo iniziato dai mercati a chilometro zero con un carretto a sei gusti, non di più. Per un anno siamo andati due volte a settimana col carretto a parlare con le persone del posto, tastando anche il polso sui gusti locali.

  1. Qual è il gusto di gelato che va per la maggiore? E quale secondo te caratterizza la Gelateria Moro?

Ci sono dei gusti che in gelateria non possono mancare. Primo il Cioccolato fatto con vero cioccolato belga puro al 70%, molto ricco , come da ricetta di mia nonna. Poi il pistacchio di Bronte, non uno qualsiasi. E poi il Marchese, una mia invenzione che sposa il burro di macadamia con vaniglia di Tahiti e mandorle caramellate. Anche i sorbetti non possono mancare, fatti con frutta di stagione, perfetti per chi cerca un gelato più leggero.

  1. A livello di qualità di vita, quali sono i tre aspetti di Cape Town che ami di più e quali quelli che ami di meno?

Di Cape Town amo l’estremo rispetto degli uni verso gli altri, le persone sono estremamente civili. Pensa che in autostrada è la norma farti spazio per farsi superare anche andando in marcia sulla corsia di emergenza. Passata la macchina che sì è scansata si accendono le quattro frecce per ringraziare , e l’altro autista ricambia con il lampeggio dei  fari. Una cosa impensabile in Europa. Poi ci sono gli spazi immensi, la luce unica, e la natura.

Che non amo c’è la povertà ancora troppo diffusa e di conseguenza la sicurezza. E’ bene sempre tenere gli occhi aperti e non trovarsi da soli a certe ore in certi posti.

  1. Secondo te perché Cape Town non è ancora diventata una meta turistica presa d’assalto da noi italiani?

Credo ci sia diffidenza del posto. Molti si stupiscono quando racconto che è un paese molto moderno, con strutture sanitarie invidiabili dall’Italia, e dove la cucina è molto internazionale. L’impressione generale che sento è che sia l’Africa centrale , fatta solo di parchi di animali e strade sterrate. Credo che anche il viaggio in aereo spaventi molti turisti, senza capire che non c’è fuso orario con l’Italia, vero problema di posti a 12 ore di distanza.

  1. A livello burocratico è stato difficile avviare un esercizio commerciale a Cape Town?

Anche qui ci sono delle regole da seguire, ma il sistema è britannico, molto lineare e chiaro. In generale chi investe è visto bene e viene aiutato a portare avanti un lavoro che ne generi per altri. Ci sono molti giovani che iniziano attività proprie, la creatività è supportato da un sistema snello che non ti soffoca ancora prima di iniziare.

  1. Sappiamo che Cape Town conta una nutrita comunità italiana. Pensi che vi sia coesione tra italiani? O, come molti, pensi che di italiani a Cape Town ve ne siano “troppi”? 

Ti dico solo che il 2 giugno sono andato alla festa della Repubblica Italiana organizzata dal Consolato Italiano a Cape Town e mi sono commosso all’inno nazionale cantato da tutti a gran voce  a più di 10.000 chilometri di distanza. Conosco continuamente italiani con tanta voglia di fare che finalmente hanno la possibilità di sviluppare dei progetti. Finchè il livello dei connazionali sarà questo io ne sarò felice.

  1. Quali sono i luoghi da visitare per capire la vera essenza di Cape Town?

Ci sono posti molto toccanti che sono al di fuori dei giri turistici. Uno è il District Six Museum, che raccoglie le testimonianze di chi ha vissuto sulla sua pelle l’apartheid. Per fortuna oggi i giovani di tutte le etnie sono integrati fra di loro, ma è bene ricordare la ferità che divise in due Cape Town.

Il sabato non si può perdere il mercato Oranjezicht City farm Market a Granger Bay (una baietta in città vicino al Waterfront) che si distingue per prodotti e produttori locali.

Il bello della città è che è fatta da molte culture,  e il mercato della domenica a Milnerton ne è un insieme perfetto. Ci trovi ambulanti di cibo indiano fatto dalla nonna immigrata. C’è la signora afrikaan che prepara dei fritti di uova di pesce e patatine che sembra un fish and chips ma col twist locale della bottarga di snoek. C’è il contadino della campagna, con i suoi look da soldato da guerra boera, che arriva con le sue piante succulente locali , infilate nella macchina arrugginita che non si capisce come possa circolare liberamente su strada. Ci sono delle signore distintissime che sembrano uscite da un quadretto della campagna inglese che vendono tazzine e altre antichità raccattate su in qualche cantina. Poi amo molto Kalk Bay dove ad agosto si vedono passare le balene per l’accoppiamento.

Grazie mille Stefano per la tua cortese disponibilità.

“Moro Gelato” si trova in 165 Long Street, Cape Town City Centre, Cape Town.

Per non perdervi tutte le novità della Gelateria Moro “Moro Gelato” ecco il sito web ufficiale.

Leggi tutte le nostre interviste agli italiani a Cape Town nella nostra sezione dedicata.

Se vuoi raccontarci la tua esperienza di trasferimento a Cape Town non esitare a contattarci!

 

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