Art Meets App: quando l’arte diventa accessibile e sostenibile.
In occasione della ottava edizione di Investec Cape Town Art Fair, la principale fiera d’arte del Continente africano, siamo felici di intervistare Michaela Limberis, fondatrice di Art Meets App.
In questa intervista Michaela ci racconta del suo progetto, Art Meets App, grazie al quale il mondo dell’arte diventa ancora più accessibile a tutti i suoi estimatori, riuscendo a supportare anche molti artisti indipendenti.
Michaela ci consiglia i suoi spot preferiti di Cape Town, i musei da non perdere e quelle che secondo lei sono le maggiori differenze tra Johannesburg e Cape Town.
Tuffiamoci in questa bellissima intervista e scopriamo che cosa ci attende con la nuova edizione Investec Cape Town Art Fair, che ha preso vita venerdì 14 febbraio a Cape Town.
Buongiorno Michaela, sei la fondatrice di Art Meets App. Ci racconti di che cosa si tratta?
Art Meets App è un comodo strumento disponibile gratuitamente per scoprire l’arte, salvando su una mappa interattiva spazi artistici come musei, gallerie, atelier di artisti, ma anche inaugurazioni di mostre, workshop, festival, conferenze e qualsiasi altro evento legato all’arte. È un ottimo modo per i cittadini curiosi e i turisti di navigare facilmente nel mondo dell’arte.
Com’è nata l’idea di Art Meets App?
Ho lavorato in vari aspetti dell’industria dell’arte – sempre a stretto contatto con gli artisti. L’App è un tentativo per risolvere in qualche modo una serie di problemi comuni che riscontriamo continuamente nel settore, per quanto riguarda l’accessibilità e la sostenibilità- entrambi in termini sia di impegno pubblico sia di attualità/visibilità artistica.
Qual è il successo più grande di Art Meets App?
Connettere le persone all’arte e garantire più autonomia e libertà agli artisti oltre a prevenire esclusione economica.
Grazie a Art Meets App è possibile individuare gli studi degli artisti, le gallerie, i musei, le fiere d’arte, ecc. sulla stessa mappa – è una mappa democratica dell’arte in realtà.
L’obiettivo a lungo termine è che l’app Art Meets sia diffusa in ogni città.
Non solo sarà utile per navigare nelle città dove c’è un’abbondanza di attività sulla scena artistica, ma si rivelerà particolarmente efficace in luoghi che mancano di infrastrutture per l’arte, perché gli artisti sono il loro punto di riferimento.
Che cos’è invece Art Meets TV?
Art Meets TV è il lato produttivo di Art Meets, incentrato sulla creazione di contenuti e sull’educazione.
Come può un artista indipendente collaborare con Art Meets App?
Può scriverci a [email protected]
Quale consiglio puoi dare agli artisti emergenti che lavorano e si muovono da soli?
Consiglio proprio di non “muoversi da soli”.
Partecipate a progetti di gruppo, sostenete i vostri coetanei, create network basati su vantaggi reciproci e su valori condivisi. E cercate di non lasciarvi accecare dal capitale sociale.
Hai in corso progetti su cui stai lavorando in questo momento per quanto riguarda gli artisti locali?
Abbiamo appena completato i nostri primi due progetti di documentari artistici a lungo termine – Penny Siopis e Simon Stone.
Entrambi i film saranno proiettati per la prima volta domenica 16 febbraio al The Labia Theatre nell’ambito del programma Investec Cape Town Art Fair’s Art.Doc.
Trovate tutti i dettagli su Art Meets app.
Ci consigli qualche artista locale ancora sconosciuto da tenere d’occhio?
Heinrich Minnie
Sei nata e cresciuta a Johannesburg mentre adesso vivi a Cape Town. Come definiresti queste due metropoli e quali, secondo te, sono le loro maggiori differenze?
Ci sono alcune differenze significative, ma in fin dei conti credo che culmini nello stile di vita di entrambe le città. Joburg è una città variegata, con una grande energia, così istintiva e pura; le persone sono accoglienti e generose.
Cape Town è una popolare destinazione turistica e vi è un costante e visibile cambiamento e crescita in atto (sia per quanto riguarda le persone sia per le infrastrutture).
La scena delle gallerie d’arte si è ampliata positivamente negli ultimi due anni e il contesto naturalistico è insuperabile!
Pensi che Cape Town dia abbastanza spazio al mondo dell’arte?
Sono città così diverse con i loro pregi e loro sfide uniche.
Le trovo stimolanti in modi diversi. Johannesburg è un paesaggio molto urbano, vario, umano, con un’energia impulsiva e pura. Cape Town è piena di splendore naturale e di un diverso tipo di forza creativa. Penso che le due città possano imparare molto l’una dall’altra, a fare i conti con il passato e ad andare avanti.
Leggi anche la nostra intervista “Con ARP creiamo un dialogo tra Italia e Sudafrica. Intervista ad Alessandra Atti di Sarro.”
Quali sono secondo te i musei imperdibili di Cape Town?
Iziko South African National Gallery, Zeitz MOCAA, Norval Foundation sono importanti da vedere, perché favoriscono il dialogo. Ve ne sono molti altri in termini di interesse storico, ma direi The Old Granary.
Quali sono i tuoi posti preferiti di Cape Town dove ami trascorrere il tuo tempo libero?
Cape Town è un paradiso! Amo passare il tempo nella natura ogni volta che posso: la mattina nuoto a Clifton, corro poi sulla Sea Point Promenade, faccio hiking su Silvermine, Constantia e la Table Mountain. Cape Town ha anche una cucina fantastica, la migliore!
Non posso iniziare a fare una lista di ristoranti, ma Orchard on Long fa i migliori frullati e Scheckters Raw e Honest Chocolate sono i miei ristoranti preferiti, durante il giorno.
È semplicemente incredibile vivere in una città così vibrante, dove la montagna è letteralmente a pochi minuti dalla porta di casa.
Per maggiori informazioni e approfondimenti, visita il sito The Art Meets App di Michaela Limberis o scarica gratuitamente la App su iOS a questo link o su Android Store a questo link.
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