Intervistiamo Laura Vincenti, direttrice di Investec Cape Town Art Fair.

Oggi siamo in compagnia di Laura Vincenti, direttrice di Investec Cape Town Art Fair, la principale fiera d’arte del Continente africano che giunge quest’anno alla sua ottava edizione.

In questa intervista Laura Vincenti ci racconta che cosa significa organizzare una fiera di questa portata, dandoci moltissime anticipazioni sulla nuova edizione, e ci svela le difficoltà e le tante soddisfazione del suo lavoro in qualità di direttrice.

Ringraziamo Laura Vincenti per l’interessante panoramica sul mondo dell’arte contemporanea internazionale e africana e vi diamo appuntamento venerdì 14 febbraio con Investec Cape Town Art Fair 2020!

Investec Cape Town Art Fair
Credit: Investec Cape Town Art Fair

Buongiorno Laura, da molti anni sei Direttrice dell’Investec Cape Town Art Fair, la principale fiera d’arte del Continente africano. Che cosa significa ricoprire questo ruolo?

Innanzitutto significa avere una grandissima responsabilità. Il direttore di una fiera deve mettere insieme una serie di elementi tutti indispensabili senza perdere mai di vista i propri obiettivi e la propria visione strategica.
È importante mantenere un giusto equilibrio fra il modello culturale e quello commerciale. Scegliere le gallerie giuste per il modello di fiera; sapere cosa cercano i collezionisti come base per le loro collezioni, saper suggerire come far crescere le loro collezioni sia in termini di opere che in termini di valore di mercato delle opere stesse.
E i collezionisti sono molto esigenti.
Parlando di gallerie, esse vengono in fiera per vendere. Alle gallerie in termini di mercato va data sempre una risposta esaustiva e di qualità, altrimenti non ritornano. Noi ospitiamo numerose gallerie internazionali, numerose ritornano ogni anno, questo per una fiera è un dato importante.

Quali sono state le sfide più difficili che hai incontrato durante questi anni come direttrice di Investec Cape Town Art Fair?

L’elenco sarebbe lunghissimo… Senz’altro far capire al mondo dell’arte internazionale che il Sudafrica non è solo una destinazione turistica per safari e degustazione vini, ma che la scena artistica locale ed il ruolo del paese come catalizzatore di talenti emergenti dal continente africano hanno un rilievo fondamentale nelle tendenze artistiche del futuro.
Come fiera internazionale noi lavoriamo sull’idea di considerare l’arte africana come arte contemporanea dall’Africa e quindi superare la definizione di ‘arte africana’ o ‘artista africano’. Si tratta di arte contemporanea indipendentemente dalla provenienza geografica. Al limite la nazionalità può dare un valore aggiunto, ma non un’identificazione.
Il confronto è alla base di tutto e una grande sfida è stata ed è tuttora trovare il giusto equilibrio fra gallerie locali e gallerie internazionali in termini di rappresentazione.
Il lavoro di team e personale durante l’anno risulta in 4 giorni di fiera. Non ci si può permettere di sbagliare, altrimenti si deve aspettare un anno per l’edizione successiva per correggere il tiro e spesso è troppo tardi.
Un eccezionale esercizio di stile per tutti gli attori coinvolti.

Investec Cape Town Art Fair
Credit: Investec Cape Town Art Fair

Il Sudafrica in questi ultimi anni sta vivendo un momento di vero fermento con l’incremento di mostre e iniziative atte a diffondere l’arte locale a livello internazionale. A che cosa è dovuto secondo te questo boom?

La risposta è abbastanza complessa perché va inserita in un contesto internazionale oltre che locale. L’attenzione per gli artisti africani è un fenomeno che globalmente sta avendo molto risalto, attraverso mostre in tutto il mondo, fiere (si pensi al sorgere di nuove ‘fiere africane’, 1:54 a Marrakech oltre che Londra e New York, Akka a Parigi, ArtX a Lagos,…) e successi nel modo delle aste.
Gli artisti hanno la possibilità di essere esposti su piattaforme internazionali e l’interesse e la curiosità crescono.
Come succede spesso, le fiere d’arte innescano una serie di processi virtuosi in cui sono coinvolti le istituzioni culturali, i collezionisti, le gallerie e ovviamente gli artisti, che ha come effetto di rendere tutto più dinamico.
Cape Town è esemplare in questo senso.
La fiera ha agito da catalizzatore, dando credibilità ad un mercato che per molti era ancora sconosciuto.
Il sorgere di nuovi musei ed istituzioni, Zeits Mocaa, Norval Foundaition, A4 Arts Foundation, the Maitland Institute, ha contribuito a creare attenzione e dinamicità all’offerta culturale artistica, ponendo Cape Town nel calendario internazionale delle destinazioni d’arte.
Per una fiera tutto questo è prezioso. La sinergia che creiamo con le istituzioni locali, le gallerie, i collezionisti, i curatori e gli artisti è essenziale per la crescita della scena artistica. Per una fiera crescere insieme al contesto è un valore aggiunto per sé e per la città.

Investec Cape Town Art Fair
Credit: Investec Cape Town Art Fair

Quali sono stati i passaggi più importanti per far conoscere la fiera a livello internazionale?

Fare la valigia e prendere più aerei possibili? A parte gli scherzi, la promozione nel mondo, visitando fiere, mostre, studi d’artisti, collezioni è il primo modo per far conoscere la fiera. Nulla è più importante del ‘personal engagement’.
Il ruolo dei nostri ambasciatori, ossia di collezionisti, gallerie, curatori entusiasti del progetto, che dopo una prima visita promuovono la fiera nel mondo, è fondamentale: costruisce la credibilità della fiera.
Certamente un grande contributo va anche alle comunicazioni stampa, quindi giornali, riviste, newsletter e social media, che spesso raccontano storie interessanti di vita di artisti e galleristi, aggiungendo una nota sentimentale e narrativa alla divulgazione della fiera. Che non guasta.

Che cosa dobbiamo aspettarci dall’ottava edizione di Investec Cape Town Art Fair del 2020?

Investec Cape Town Art Fair è una fiera internazionale con un ‘cuore africano’. Essendo la fiera più importante del continente è nostro dovere avere una giusta rappresentanza dall’Africa.
Per la prossima edizione abbiamo lavorato molto nel costruire un dialogo fra la parte sub-sahariana e il Nord Africa.
Culture diverse ma tanti spunti per costruire un interessante confronto artistico e culturale. Per la prima volta nell’edizione 2020 avremo due gallerie di Tunisi, curatori e collezionisti dal Nord Africa; è solo un inizio, ma siamo contenti.
La mia personale visione della fiera è quella di creare una piattaforma di dialogo e confronto fra culture diverse, con gallerie ed artisti ‘freschi’, giovani, una proposta artistica ed intellettuale unica ed originale. Chi meglio della Rainbow Nation può ospitare tale progetto? Ambizioso, ne sono consapevole, ma spero che l’edizione del 2020 ne sarà la conferma.

Investec Cape Town Art Fair
Credit: Investec Cape Town Art Fair

Durante il periodo della fiera, vi saranno, anche quest’anno, eventi atti a coinvolgere la città di Cape Town?

Assolutamente sì, come dicevo istituzioni quali Iziko South African National Gallery, Zeitz Mocaa, Norval Foundation, A4 Arts Foundation, Maitland Institute collaborano con la fiera nell’organizzazione dell’Art Week, con eventi, walkabout e la gallery night venerdi 15 febbraio, con accesso gratuito a chi possiede un biglietto della fiera a tre red buses in collaborazione con la Città di Cape Town, che in loop portano il pubblico nelle gallerie d’arte della città, dove ci saranno peformances, parties e walkabout con gli artisti.
Organizzeremo uno screening programme al Labia Theatre, aperto al pubblico, con l’intenzione di diffondere video/film educativi sull’arte locale e internazionale.
Quest’anno per la prima volta la settimana precedente la fiera inaugurerà la triennale di Stellenbosch, evento che sicuramente contribuirà a creare uno scambio con la città di Cape Town e un incentivo per avvicinarsi al mondo dell’arte in un contesto diverso.

Investec Cape Town Art Fair
Credit: Investec Cape Town Art Fair

Quali sono le gallerie e gli artisti che ad oggi meglio rappresentano l’arte sudafricana?

In qualità di direttore devo essere imparziale, per cui non posso privilegiare gallerie/artisti piuttosto che altri.

Leggi anche il nostro articolo: “10 musei di Cape Town da non perdere”!

Cape Town ha recentemente visto l’apertura del Museo di Arte Contemporanea Zeitz Mocaa. Come ha inciso, secondo te, questa apertura sul mercato dell’arte sudafricano?

L’apertura dello Zeitz Mocaa, cosi come le altre recenti istituzioni, Norval e A4, ha contribuito in modo considerevole al mercato dell’arte sudafricano, dando una piattaforma ed una esposizione a livello internazionale ad artisti prima solamente visti in Sudafrica.

Quali sono i tre luoghi del cuore di Cape Town dove ti piace trascorrere il tuo tempo libero?

La spiaggia di Llandudno, Clarke’s Bookshop e i negozi vintage di Woodstock.

Credit: Clarke’s Bookshop

Leggi anche il nostro articolo “Che cosa vedere a Cape Town in tre giorni: itinerari, consigli e indirizzi utili“.

Per maggiori informazioni, vi invitiamo a consultare il sito ufficiale di Investec Cape Town Art Fair.

Ringraziamo di cuore Laura Vincenti per la cortese disponibilità.

Vuoi leggere le storie degli italiani che vivono a Cape Town? Scopri la nostra sezione dedicata alle interviste!


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